Lancia Augusta
La prima uscita di questo nuovo modello avviene – come ormai consuetudine Lancia – al Salone di Parigi, aperto il 5 ottobre 1932. In quella occasione, per il mercato francese, la macchina – una 4 cilindri a V da 1,2 litri – viene chiamata "Belna", mentre in Italia si vociferava che il nome potesse essere "Vespa" come dichiarò qualche giornale dell'epoca.
Quando però la vettura viene presentata al Salone di Milano dell'aprile 1933, per il lancio effettivo, il nome ufficiale sarà quello, decisamente più importante e "littorio" di Augusta. Anche per l'Augusta insorsero problemi legali con l'importante fabbrica americana di carrozzerie ferroviarie Budd, che deteneva brevetti relativi alla carrozzeria autoportante di tipo simile a quelli della Lancia. Del resto conflitti con la Budd c'erano già stati nel periodo di produzione della Lambda negli anni venti e la Lancia aveva sempre potuto dimostrare che i suoi erano antecedenti a quelli dell'americana.
La struttura della vettura era costituita da un pianale piattaforma d'acciaio con scatolati laterali (rinforzato mediante una crociera a "X"), al quale poi veniva saldata la struttura superiore della carrozzeria autoportante priva del supporto di qualsiasi telaio interno (né legno come usava all'epoca, né acciaio stampato come ad esempio aveva la Fiat 1500 sei cilindri). Questa scocca era priva anche del montante centrale tra le portiere in quanto la rigidità dell'insieme lo consentiva e questo permetteva un'accessibilità eccezionale per le ridotte dimensioni. Questa tipologia costruttiva rimase a lungo in casa Lancia, perfezionata e corretta è sulle Aprilia ed Ardea come sulle Aurelia berlina e le Appia.
Per questo motivo l'Augusta risulta essere anche la prima vera scocca portante modernamente concepita non solo al mondo, ma anche in casa Lancia poiché la Lambda pur essendo la prima vettura di serie al mondo con struttura autoportante, non si può definire con scocca portante poiché fu costruita con una struttura stampata e saldata (sottostante) con fori di alleggerimento e di rinforzo e su questa fu applicata "la pelle" cioè il rivestimento di lamiera esterna tramite microscopici rivetti aeronautici. L'Augusta invece fu costruita stampando le varie lamiere esterne e dopo averle messe in dima saldandole assieme in unica struttura indeformabile esattamente come si fa oggi. L'Augusta fu anche la prima vettura costruita in catena di montaggio della Lancia.
Naturalmente la nuova Lancia non si distingueva solo per la struttura a scocca portante ma per molte altre sue caratteristiche innovative o poco usuali nella contemporanea produzione europea: il motore con cilindri a V stretto, la sospensione anteriore a ruote indipendenti con molloni elicoidali racchiusi in foderi verticali e con ammortizzatori idraulici incorporati, le sospensioni posteriori che non necessitano di frequenti lubrificazioni, la ruota libera inseribile o disinseribile dal posto di guida, la trasmissione con albero e giunti flessibili Hardy in luogo del cardano.
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