Fiat 500 Abarth

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Cambiano anche altri dettagli importanti: il parabrezza è più ampio e offre maggiore visibilità; il tetto è costruito in pezzo unico con i montanti e non più imbullonato alle colonne; il fregio frontale della mascherina è realizzato in un unico pezzo di plastica (dal 1966) e non ha più i baffi in alluminio separati; le maniglie delle portiere sono cromate e la loro forma è adatta al nuovo tipo di apertura; i copricerchi (o coppe) sono in acciaio (dal 1967) e non più in alluminio lucidato; i fari anteriori hanno le cornicette in metallo cromato (dal 1966) anziché in alluminio e adottano proiettori a fascio asimmetrico; le luci di posizione perdono le basette di alluminio come i fanali posteriori, ora di forma più squadrata; la capote si chiude con un solo gancio centrale di plastica nera anziché con i due piccoli gancetti metallici situati ai due lati del tetto; vengono eliminati il profilo in alluminio sul cofano anteriore e le modanature sulle fiancate; i tre interruttori della plancia (luci, illuminazione quadro, tergicristallo) sono allineati lungo il cruscotto; la tasca portaoggetti è in plastica e ha dimensioni maggiori; il serbatoio non è più a cipolla ma a semicilindro e la sua capacità sale a 22 litri; la luce della targa è di plastica (dal 1966). Il motore viene ancora rivisto nella fasatura ed eroga 18 cv. Le sospensioni vengono irrobustite e i semiassi sono di diametro maggiore. Anche l'impianto frenante viene potenziato e adotta cilindretti più grandi. Inizialmente la 500 F adotta alcuni pezzi della vecchia D, in attesa dell'attrezzamento di nuovi particolari e per esaurire le vecchie scorte della FIAT (cosa piuttosto comune al tempo). Fino al luglio del 1965, infatti, monta ancora gli indicatori di direzione anteriori con basetta in alluminio come il portaoggetti in lamiera ed i sedili anteriori a fasce elastiche che poi verranno sostituiti da quelli a molle. Dal marzo 1966 la marmitta non è più a bussolotto come sulla D, ma a semigusci sovrapposti (riconoscibile per le estremità arrotondate) e la luce della targa viene realizzata in plastica e non più in alluminio lucidato. Fino agli ultimi mesi del 1966 i tergicristalli sono ancora ad attacco "stretto", ed il castelletto sul tunnel del leveraggio aria motorino avviamento è imbullonato con 2 viti (che diventeranno una sola). La Griglia aria motore è inizialmente a 6 viti per poi passare a 3 tra il marzo e l'aprile del 1966. È esistita quindi una piccola interserie chiamata "6 viti" prodotta per circa 3 mesi (Gennaio - Aprile '66) con porte incernierate a "4 bulloni" e griglia aria a 6 viti.

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