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Alfa Romeo Spider (Duetto)

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Nel 1983 questa serie viene rimpiazzata da quella successiva: la cosiddetta "aerodinamica", mai realmente apprezzata dagli alfisti.

Un sostanzioso ritocco alla linea nel 1983 denominata Aero 1, che vede l'adozione di nuovi paraurti avvolgenti, mentre lacoda tronca è modificata da un nuovo insieme di fari posteriori più grandi di uno spoiler nero in materiale sintetico. La modifica di per sé "originale" ed in linea con le tendenze dei primi anni 80, oggi non è molto apprezzata, ma deriva comunque da un approfondito studio effettuato dalla Pininfarina nella galleria del vento, con vantaggi aerodimanici che però non giovarono all'estetica della ormai classica Duetto.

L'interno della vettura è costituito da un volante in radica della Hellebore, un quadro strumenti con "palpebre" separate per contagiri e contachilometri, e un tunnel centrale con indicatore benzina, pressione olio e temperatura motore, estremamente minimalista ripreso direttamente dalla precedente serie, questa versione è detta comunemente "unificata" , nella versione "America" subirà una lieve modifica inserendo due bocchette laterali di aerazione, resterà invariato sino al 1986, quando con il nome di Aero 2, il classico cruscotto portastrumenti a due palpebre è sostituito da una a palpebra unica, raccoglie anche gli strumenti secondari, in precedenza collocati sulla console centrale, al cui posto sono inserite delle bocchette di aerazione supplementari: oltre ad arricchire la strumentazione del voltmetro, prima assente, ne beneficia anche la climatizzazione. Sempre nel 1986 i classici specchietti cromati sono sostituiti da due specchietti Vitaloni specifici per il modello, in plastica nera come il resto delle finiture, denominati "candelabri" dagli appassionati per via delle maggiori dimensioni e sporgenza dalla sagoma della carrozzeria. Fino alla fine serie, nel 1990, non ci saranno sostanziali modifiche. Questa serie venne prodotta con 2 sole motorizzazioni entrambe a carburatori (1.600 e 2.000), AR00536 ed AR00516: potenza incrementata a 104 CV DIN per il motore più piccolo, invariata a 128 CV DIN per quello di cilindrata maggiore.

Nel 1986 viene immessa sul mercato una nuova versione della 2000 a carburatori denominata "Quadrifoglio Verde" con variazioni di carrozzeria quali paraurti anteriore e posteriore che inglobano fascioni aerodinamici marcati, di comune design con le bandelle sottoporta (minigonne), assenti sulle versioni "normali". Per la "Spider" terza serie era offerto con la capote in tela e come optional poteva essere dotata di Hard-top in colore vettura, contraddistinto da una "originale" banda nera trasversale.

All'interno questa versione più grintosa nell'aspetto introduce il cruscotto a palpebra unica, con tutti gli elementi raccolti in un'unica ogiva e non più con i classici strumenti separati tra le "gobbe" davanti al guidatopre e altri strumenti supplementari sulla plancia: questo schema rimarrà invariato, se non per i colori diversi, anche sulla successiva 4ª serie. Inoltre questa versione "sportiva" si presenta con sedili più avvolgenti e di colore grigio piombo con impunture rosse, così come rossa risultava essere la moquette sul pavimento. All'esterno vennero mantenute le appendici in gomma morbida già presenti sulla coda; anche gli specchi retrovisori sono i nuovi "candelabri", di plastica nera. La "Quadrifoglio Verde" venne prodotta in una serie limitata di soli 2.692 esemplari ed in due soli colori: Rosso Alfa e Grigio Metallizzato. Questa serie terminò di esistere con l'avvento della quarta e ultima serie nel 1990, ed è l'ultima ad proporre il motore di 2000 cm³ con i carburatori, soppiantati sulla successiva serie dall'iniezione elettronica.


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