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Volkswagen I 303 (Maggiolone)



Nel 1948, viene introdotto il modello [Typ 1/113] detto Export-Modell, versione molto rifinita, ricca di cromature e destinata ai mercati stranieri più ricchi, come la Svizzera[15]. Da questo momento, lo sviluppo dei modelli Standard [Typ 1/111] ed Export [Typ 1/113] viaggia su binari paralleli, ma con tappe diverse. Infatti alcune migliorie meccaniche e funzionali verranno introdotte prima sul modello Export e solo più tardi sul modello Standard.

Nel 1949 il modello [Typ 1] viene affiancato dal Volkswagen Typ 2, un mezzo da lavoro realizzato con lo stesso motore e una meccanica molto simile: è il secondo modello della casa di Wolfsburg.

All'inizio degli anni '50 la Volkswagen comincia a vendere il Maggiolino oltre i confini della Germania, aprendo filiali in BrasileStati Uniti d'AmericaMessico e Sudafrica.

Nel 1951, lo Studio Porsche lavorò per un breve periodo ad un motore diesel su base del propulsore originale a benzina da 1192 cm³, portato a 1290 cm³, mantenendo invariato il raffreddamento ad aria e lo schema dei cilindri, con una potenza di 25 cavalli a 3300 giri al minuto e un peso inferiore ai 40 chilogrammi. Furono progettati due prototipi, un Maggiolino e un [Typ 2]. Nonostante avesse registrato consumi molto bassi (intorno ai 16 km/l, contro i 12 km/l del motore a benzina) e fosse stato collaudato per oltre un milione di chilometri, il progetto fu abbandonato, poiché il motore si rivelava rumoroso e troppo lento: oltre 60 secondi per arrivare a 100 km/h, per una velocità massima registrata di 110 km/h.

Nel 1953, vengono apportate le prime modifiche, come il lunotto posteriore ovale e non più diviso in due parti. Questo modello, molto apprezzato soprattutto nella versione Export, è distinto oggi dagli odierni appassionati col soprannome di Ovalino.

Nel 1955 viene realizzato il milionesimo Maggiolino, oggi conservato nel Museo Volkswagen di Wolfsburg.

Nel 1958 per rinnovare il Maggiolino i tecnici della Volkswagen si rivolgono a Battista Farina, fondatore della Pininfarina che dà il compito di rivedere la vettura al filgio Sergio. L'ingegnere studia a fondo l'automobile per poi chiedere ai tecnici Volkswagen: "È perfetta così, perché volete cambiarla?" L'ingegnere consiglierà solo di ampliare il lunotto posteriore per migliorare la visibilità. Uno spot di quell'anno vede protagonista proprio Pininfarina, intento a studiare l'auto.[17] Nella stessa occasione tutte le superfici vetrate furono leggermente ampliate. Altra novità del 1958, è l'adozione degli pneumatici tubeless.

Nel 1960 fu introdotta una nuova modalità per la catalogazione dei modelli, il cosiddetto "model year": le modifiche e le migliorie vengono messe in produzione a partire dal 1º agosto dello stesso anno, ma fanno riferimento all'anno successivo. Quindi cambiamenti inerenti il modello 1961 sono già disponibili sulle vetture prodotte ad agosto 1960.

   


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© david marconi 2015